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 Mer 5 Lug 2017

SICUREZZA NELL'USO DI ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO MAGNETICI

  attrezzature di lavoro , sicurezza

SICUREZZA NELL'USO DI ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO MAGNETICI

L’uso di accessori di sollevamento di tipo magnetico, comporta la necessità di elaborare una valutazione dei rischi appropriata, in relazione alla presenza di fattori di rischio di natura infortunistica (in misura prevalente), ma anche pertinenti la salute dei lavoratori addetti.

Gli aspetti principali sono collegati all’adeguatezza degli strumenti utilizzati, in relazione alla natura del carico ed alle operazioni da svolgere, compresa l’eventuale presenza di operatori nelle vicinanze della zona operativa.

L’efficienza e la sicurezza nell’uso di tali accessori sono poi garantite anche dalla corretta effettuazione degli interventi manutentivi (in linea con quanto previsto dal costruttore ed indicato nel manuale di uso e manutenzione), nonché dalla capacità operativa degli addetti, in relazione alla loro formazione e addestramento specifici.

Gli accessori di sollevamento di tipo magnetico si suddividono in differenti categorie:

- Sollevatori a magneti permanenti: costituiti da un corpo in acciaio di grande robustezza e da un circuito magnetico interno formato da magneti permanenti, prevalentemente in lega Neodimio (metallo appartenente al gruppo delle terre rare);

- Sollevatori elettropermanenti: sistemi in cui la corrente elettrica viene utilizzata solo per pochi secondi durante la fase di attivazione e disattivazione del circuito magnetico;

- Sollevatori elettropermanenti a batteria: dotati di batteria che garantisce un’autonomia di carica di circa 250-300 manovre;

- Sollevatori elettromagnetici;

- Sollevatori elettromagnetici a batteria.

A prescindere dal fatto che il manuale di uso e manutenzione rappresenta la principale fonte di riferimento per il datore di lavoro, ai fini della corretta gestione degli accessori di sollevamento magnetici è disponibile la Norma Tecnica UNI EN 13155:2009 “apparecchi di sollevamento – sicurezza – attrezzature amovibili di presa del carico”, quale altro riferimento importante. A completamento occorre indicare anche apposita guida INAIL, con schede per i controlli, ove sono riportate indicazioni per garantire gli interventi di controllo, per assicurare la permanenza nel tempo dei requisiti di sicurezza, ove la documentazione del fabbricante a corredo dell’accessorio di sollevamento non sia disponibile.

Fra i principali rischi connessi all’uso di accessori di sollevamento magnetici, vi è quello legato alla caduta del carico in fase di movimentazione, per cause riconducibili ad un guasto dell’accessorio, con conseguente perdita di potenza, ovvero per non corretta applicazione (materiale non ferromagnetico, traferro, geometria del carico, temperatura, etc.), ovvero ancora per mancanza di tensione di rete o guasto al sistema di alimentazione. Fatta eccezione per i sollevatori a magneti permanenti, elettropermanenti o elettropermanenti a batteria, qualsiasi interruzione alla rete elettrica potrebbe determinare il rilascio del carico. Conseguentemente, per i dispositivi di sollevamento elettromagnetici alimentati dalla rete, occorre prevedere un sistema automatico di intervento batterie che, in caso di mancanza di corrente dalla rete, sia in grado di trattenere il carico in sicurezza per almeno 10 minuti e di generare un allarme acustico/ottico.

Occorre quindi tenere conto di alcuni fattori determinanti e di procedure per l’uso in sicurezza di tali accessori:

- Le dimensioni ed il peso del carico da sollevare, nel rispetto della portata nominale dell’accessorio, contestualmente allo spessore del carico (il quale potrebbe influenzare la portata effettiva del dispositivo); ma anche, ovviamente, la portata dell’impianto di sollevamento (gru a bandiera, carroponte, etc.), la quale dovrà essere maggiore o uguale alla portata nominale del sollevatore più il peso del sollevatore stesso.

- Il materiale con cui è costituito il carico da sollevare ed il conseguente diverso comportamento magnetico (che può variare a seconda del tenore di elementi di lega presenti).

- La natura del carico (presa di singoli elementi; presa di elementi sovrapposti; in strati; in fasci; alla rinfusa). La presenza di superfici non uniformi (ondulate, poligonali, corrugate, forate) comporta la necessità di determinare la percentuale di superficie del carico effettivamente in contatto con i poli del magnete. Nel caso di sollevamento di tubi e tondi, occorre considerare una riduzione della portata, che non coinciderà più con quella nominale (osservare i dati di targa del sollevatore). Nel caso di sollevamento di più lamiere sovrapposte, occorre eseguire la magnetizzazione parziale del dispositivo ed effettuare un sollevamento di prova; verificata la corretta presa, occorre portare al massimo la magnetizzazione e completare la manovra. Sollevatori a magneti permanenti ed elettropermanenti non sono adatti a quest’ultimo impiego. Durante la movimentazione di rottami (alla rinfusa), pur operando entro i limiti di portata del dispositivo, può verificarsi una non uniforme estensione del flusso magnetico, con conseguente criticità di presa degli elementi più distanti dai poli;. Per tali ragioni è tassativamente vietata la presenza di personale entro il raggio d’azione del mezzo di sollevamento. Occorre quindi utilizzare il tipo di accessorio idoneo in relazione al carico da sollevare (per massa, tipo di materiale, forma), tenendo ben presenti i limiti di ogni attrezzatura. Sollevare, ove possibile, un elemento alla volta.

- Planarità e flessibilità del carico. Il sollevamento di un carico flessibile (fasci di barre, lamiere piane, etc.) può provocare il distacco dello stesso durante la movimentazione. Tale rischio aumenta proporzionalmente alla “flessione d’ala” (in funzione della lunghezza della parte sporgente del carico e della flessibilità dello stesso). In tali situazioni occorre valutare una corretta configurazione dei magneti (eventuale utilizzo di bilancino con più magneti), atta a limitare gli effetti descritti. Nel caso di utilizzo di più magneti, accertare la posizione del baricentro del carico, al fine di garantire una corretta distribuzione del peso su tutti i magneti, nel rispetto della portata di ogni singolo dispositivo.

- Traferro, vale a dire l’intervallo d’aria che interrompe la continuità del materiale (distanza che si viene a creare fra i poli del magnete e la superficie di contatto del materiale, per cause imputabili a difetti superficiali, sporcizia, presenza di strati di vernice, olio, carta, materiale amagnetico in genere). Assicurarsi che vi sia un buon contatto fra la superficie del magnete e quella del carico.

- Temperatura del materiale, la quale deve rispettare i limiti di impiego definiti dal costruttore e indicati nel manuale d’uso.

- Intensità di utilizzo. In caso di frequenze di utilizzo elevate, è necessario tenere conto di un calo di efficienza del magnete causata dal surriscaldamento dell’avvolgimento. Al proposito, lo standard di riferimento (su un tempo di 10 minuti) per l’intermittenza di ciclo (ED) è pari al 60%; significa che su un tempo di 10 minuti, il magnete può rimanere eccitato per 6, mentre per i restanti 4 deve essere diseccitato. Variazioni di tale rapporto possono anche causare pericolosi surriscaldamenti, con possibile compromissione dell’isolamento dell’avvolgimento e conseguenti cortocircuiti o scariche a massa.

In generale, occorre adottare le seguenti procedure di sicurezza:

- Leggere il manuale di uso e manutenzione e rispettare puntualmente tutte le indicazioni in esso contenute; verificare lo spessore dei materiali prima di sollevare e consultare le tabelle relative alla capacità di sollevamento in funzione dello spessore stesso.

- Verificare che gli accessori magnetici di sollevamento siano controllati prima di ogni utilizzo, identificando qualsiasi difetto di funzionamento.

- Adottare tutte le cautele per salvaguardare il manovratore, affinché stazioni a distanza di sicurezza dal carico. Interdire l’accesso all’area di manovra (a maggior ragione in caso di movimentazione di rottami, sfusi), anche facendo ricorso ad apposita cartellonistica.

- Movimentare il carico ad altezza possibilmente bassa, non superiore ad 1,5 metri da terra. Se ciò non è possibile, identificare zone di esclusione della presenza di personale. Prima di abbandonare la postazione, depositare il carico a terra o su un piano stabile.

- Prima di scollegare la spina presa, verificare che il magnete sia diseccitato (Off); in caso di apertura sotto carico (magnete eccitato) è possibile la formazione di un arco elettrico, con conseguente rischio per l’operatore.

Non sono infine da trascurare i possibili effetti sulla salute, derivanti dall’uso di accessori di sollevamento magnetici, in particolar modo per i soggetti particolarmente sensibili al rischio. Il campo magnetico statico che si genera in prossimità dei dispositivi di sollevamento magnetici, potrebbe interferire con il corretto funzionamento di dispositivi elettronici (es. pacemaker cardiaci), ovvero attrarre protesi di qualunque genere impiantate nel corpo umano. In particolare, la maggior parte degli stimolatori cardiaci può presentare disturbi e malfunzionamenti per campi magnetici statici superiori a 0,5 mTesla. Vi sono inoltre anche altri sistemi elettronici di uso crescente, come protesi auricolari elettroniche, pompe per insulina, protesi attive, che possono risultare suscettibili ad induzioni magnetiche di pochi mTesla.

A partire da campi statici dell’ordine di 3-5 mTesla possono inoltre essere indotti spostamenti o torsioni di schegge interne al corpo umano o impianti ferromagnetici, con conseguente grave rischio per la salute e l’incolumità del soggetto esposto.

Per tali aspetti specifici, i manuali di uso e manutenzione riportano, in genere, indicazioni circa la distanza minima di avvicinamento al dispositivo, consentita per i soggetti particolarmente sensibili al rischio.





A cura di: P.I. Marco ANTONIELLI


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