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LE ICT NEI LUOGHI DI LAVORO: I 5 FACT SHEET INAIL PER CAPIRE I NUOVI RISCHI SULLA SICUREZZA
inail
, salute
, sicurezza
, valutazione dei rischi
L’uso sempre maggiore delle Information and Communication Technology (ICT) ha comportato profondi cambiamenti che influenzano la società, il mercato e l’organizzazione del lavoro nonché le abitudini di vita.
I nuovi processi collegati a queste tecnologie, oltre a creare nuove opportunità di lavoro e migliorarne la qualità, possono però anche determinare l’insorgere di nuovi rischi. E’ dunque importante analizzare le opportunità e le criticità derivanti dal loro utilizzo e comprendere quale possa essere il loro impiego da parte delle aziende in ambito di salute e sicurezza sul lavoro, anche alla luce delle trasformazioni in atto nelle modalità di lavoro e nei processi informativi/formativi.
A questo proposito sono state pubblicate da INAIL cinque Fact Sheet sull’impatto e la diffusione delle ICT nelle aziende e sul benessere dei lavoratori.
Le cinque schede (scaricabili a fine articolo) approfondiscono i seguenti argomenti:
- ICT: Nuove modalità di lavoro (cfr. allegato 1);
- ICT: Piattaforme social e di collaborazione sul lavoro (cfr. allegato 2);
- ICT: Innovazione nelle modalità formative nel settore ssl (cfr. allegato 3);
- ICT: Distorsioni d’uso (cfr. allegato 4);
- ICT: Benessere dei lavoratori (cfr. allegato 5).
In ognuno di questi documenti vengono analizzati aspetti focali dell’argomento, con particolare riguardo sia alle immense possibilità introdotte dalle ICT, ma anche (e soprattutto) ai problemi che potrebbero nascere da un loro uso scorretto o dall’abuso che se ne potrebbe fare.
A tale proposito, l’ultimo Fact Sheet (“ICT: Benessere dei lavoratori”) indaga nello specifico il campo del benessere dei lavoratori che si trovano a rapportarsi con le nuove tecnologie; vediamone di seguito un breve riassunto.
“L’uso delle ICT può generare benefici di business, ma può anche causare reazioni negative negli individui, che pertanto devono essere analizzate e gestite. Tra le conseguenze negative emerge il technostress, definito per la prima volta da Brod come una malattia moderna causata dall’incapacità di far fronte o trattare le informazioni e le nuove tecnologie di comunicazione in modo sano. Salanova, contestualizzandolo in ambito lavorativo, lo ha definito come uno stato psicologico negativo associato all’uso delle ICT e ha evidenziato che tale esperienza può essere correlata a sentimenti di ansia, affaticamento mentale, scetticismo e inefficienza. Anche l’uso assiduo e l’abuso di internet sono legati a variabili psicosociali, come la vulnerabilità psicologica, lo stress quotidiano e il sostegno sociale, tanto che i sintomi di un uso eccessivo (technoaddiction) possono essere identificati con i criteri utilizzati per la diagnosi di altre dipendenze.”
I potenziali fattori di rischio nell’uso dell’Information Technology nei luoghi di lavoro sono stati identificati basandosi sul modello Management Standards approntato dall’Health and Safety Executive (HSE) e analizzati tenendo conto di sette dimensioni organizzative chiave riconosciute in letteratura scientifica come potenziali fattori di rischi e corrispondenti a sette stati/condizioni ideali da conseguire per il successo organizzativo:
- Domanda (gli utenti delle ICT sono spesso forzati a lavorare più velocemente e più a lungo, con ripercussioni negative in ambito psicologico e fisiologico);
- Controllo (un uso eccessivo delle ICT implica una mancanza di controllo sul ritmo del lavoro e una pressione elevata rispetto alle risposte attese);
- Supporto del management (il management per ridurre l’effetto dello stress legato all’introduzione della tecnologia nei processi lavorativi dovrebbe favorire l’alfabetizzazione digitale, migliorare l’assistenza tecnica e informare adeguatamente i lavoratori);
- Supporto dei colleghi (l’utilizzo di piattaforme social e di collaborazione, che favoriscono il confronto e il supporto tra pari, riduce le criticità legate all’uso delle ICT);
- Relazioni (con le ICT a lavoro le interazioni fisiche diminuiscono e diventano artefatte, inoltre sono emersi nuovi fattori di rischio quali cyberharassment at work, cyberstalking, cyberbullying e violazione della privacy);
- Ruolo (con l’uso delle ICT i confini lavorativi dei gruppi di lavoro in termini di interazioni, compiti e spazi fisici rischiano di sovrapporsi, con conseguente caos, attriti e confusione);
- Cambiamento (Se da un lato i nuovi sistemi comunicativi e di informazione rappresentano un valido supporto all’innovazione, incoraggiando la comunicazione e lo sviluppo di nuove idee e promuovendo i rapporti tra i dipendenti, dall’altro espongono i lavoratori al confronto con una tecnologia nuova il cui utilizzo non sempre risulta agevole e di facile comprensione).
Per ognuna di queste dimensioni vengono poi proposti dei brevi testi esplicativi che ne definiscono meglio significato e ambito di applicazione.
Chiude la scheda un utile paragrafo dedicato alle misure di prevenzione che “possono riguardare il livello individuale e il livello organizzativo. A livello individuale sono importanti quelle che consentono al lavoratore di mettere in atto comportamenti per cambiare la situazione come le strategie di problem solving. Le strategie a livello organizzativo dovrebbero riguardare la diminuzione delle richieste poste ai lavoratori e l’implementazione delle risorse anche in termini di supporto tecnico e formazione. “.
A disposizione le cinque schede INAIL per una visione più approfondita dell’argomento.
A cura di: Dott.ssa Elena RICHERI
ALLEGATI
Allegato 1: ICT - Nuove modalità di lavoro
Allegato 2: ICT - Piattaforme social e di collaborazione sul lavoro
Allegato 3: ICT - Innovazione nelle modalità formative nel settore ssl
Allegato 4: ICT - Distorsioni d’uso
Allegato 5: ICT - Benessere dei lavoratori