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AGGIORNAMENTO DEL MODELLO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO - MOVARISCH: CONFRONTO TECNICO CON IL MODELLO APPLICATIVO PROPOSTO DALLA REGIONE PIEMONTE
agenti chimici
, valutazione dei rischi
È stato aggiornato il modello MoVaRisCh per la valutazione del rischio chimico dai gruppi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia. La revisione si è resa necessaria a seguito del Regolamento (CE) 1272/2008 e successive modificazioni (Regolamento CLP) che incide sull’attribuzione dei coefficienti (score) al fine di valutare le proprietà intrinseche degli agenti chimici pericolosi.
Tale metodo affianca il Modello applicativo proposto dalla Regione Piemonte per la valutazione dei rischio chimico.
Entrambi i modelli, in alternativa alla misurazione dell’agente chimico, permettono di “stimare” l’esposizione tramite un sistema di algoritmi basati su una serie di fattori o parametri (a cui è assegnato un valore numerico) che intervengono nella determinazione del rischio.
Confrontando i due metodi troviamo i seguenti elementi in comune:
- Trattano l’esposizione inalatoria, l’esposizione cutanea e la successiva cumulativa;
- Analizzano la etichettatura dei prodotti e le pericolosità indicate (entrambi aggiornati al Regolamento CLP);
- Prendono in esame la durata di esposizione (con la differenza che il metodo Piemontese usa l’esposizione media, il metodo MoVaRisch la condizione peggiorativa);
- Considerano le caratteristiche della sostanza (stato fisico e volatilità);
- Valutano la quantità della sostanza utilizzata;
- Valutano la tipologia di impianto e le modalità d’uso;
- Valutano i dispositivi di protezione tecnica messi in atto;
Il metodo MoVaRisCh inserisce tra i suoi algoritmi anche il fattore “distanza” degli esposti dalla fonte, elemento che non viene trattato nel metodo Piemontese.
Un’ulteriore differenza da segnalare riguarda la gestione delle miscele non classificate pericolose ma che contengono tra i suoi componenti sostanze classificate.
Entrambi i metodi individuano la necessità di analizzare tali sostanze ma il metodo Piemontese non impone delle limitazioni per l’applicazione (con una piccola eccezione relativa alle sole sostanze irritanti).
Il metodo MoVaRisCH, invece, ne restringe l’applicazione in base alle caratteristiche e alle concentrazioni (Ad esempio una sostanza pericolosa in concentrazione < all’1% rispetto alla miscela non gassosa è esclusa dall’analisi).
Tale semplificazione può agevolare e semplificare il lavoro degli analisti soprattutto per quelle miscele che contengono delle tracce esigue di sostanze pericolose.
Si spera che, in una prossima revisione del metodo Piemontese, si tenga conto anche di questo elemento.
Per una più completa analisi si allegano le ultime versioni dei due metodi.
La versione 2016 del MOVaRisCh è disponibile sul sito dell’AUSL di Modena: http://www.ausl.mo.it/dsp/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1783
Il modello proposto della Regione Piemonte, con i relativi quesiti e istruzioni per la compilazione è disponibile sul sito della Regione Piemonte: http://www.regione.piemonte.it/sanita/cms2/sicurezza/rischio-da-agenti-chimici
A cura di: Dott. Mag. Marco CARENA