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TERRE E ROCCE DA SCAVO: IN ARRIVO UN NUOVO DECRETO PER IL RIUTILIZZO. E PER LA SEMPLIFICAZIONE…
normativa
, rifiuti
, terre e rocce da scavo
Novità in arrivo per le modalità di riutilizzo delle terre e rocce da scavo, come prevede lo schema di DPR approvato in sede di Consiglio dei Ministri n.89 dello scorso 6 novembre (cfr. allegato), in ossequio all’art. 8 del c.d. Decreto Sblocca Italia (Dl 133/2014, convertito dalla legge n. 164 del 2014).
Novità che dovrebbero tradursi in una semplificazione delle procedure per la gestione delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti; questi i principali cambiamenti attesi:
- sono previste definizioni più chiare per le stesse “terre e rocce da scavo”, per i “materiali di riporto”, per la classificazione dei cantieri (“piccole dimensioni”, “grandi dimensioni”, “grandi dimensioni non sottoposti a VIA o AIA”), e per il tanto temuto (dalle autorità deputate al controllo) “deposito intermedio”;
- i residui della lavorazione dei materiali lapidei vengono esclusi dalla nozione di terre e rocce da scavo, novità che permette agli operatori di qualificarli come sottoprodotti in presenza delle condizioni di legge e, ovviamente, nel pieno rispetto dei livelli minimi di tutela ambientale;
- viene definita una disciplina più chiara e dettagliata del deposito intermedio, introducendo l’aspetto vincolante della identità di destinazione urbanistica tra questo ed il sito di produzione delle terre e rocce da scavo qualificate sottoprodotti;
- viene eliminato l’obbligo di comunicazione preventiva all’autorità competente di ogni trasporto di terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti (previsto dall’Allegato VI del DM 161/2012), stabilendo l’attivazione contestuale dei necessari controlli da parte delle autorità competenti;
- si introduce un iter più spedito per apportare modifiche sostanziali al piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo generate nell’ambito dei cantieri di grandi dimensioni, con la possibilità di una proroga di un anno della durata del piano;
- predisposizione di una specifica procedura per l’utilizzo in situ delle terre e rocce da scavo escluse dal campo di applicazione dei rifiuti, con particolare riguardo per quelle prodotte dalla realizzazione di opere sottoposte a Valutazione di impatto ambientale;
- viene prevista una procedura più spedita per attestare che le terre e le rocce da scavo generate nei cantieri di grandi dimensioni soddisfino i requisiti normativi nazionali e comunitari per essere qualificate sottoprodotti, con meccanismi analoghi a quelli di una SCIA. Sostanzialmente viene introdotta una formula di silenzio-assenso per il piano di utilizzo, da presentarsi sempre con almeno 90 giorni di anticipo all’Autorità competente e all’ARPA-APPA: sono previsti 30 giorni dalla trasmissione per la richiesta di integrazioni al piano, superati i quali la documentazione si intende completa.
Dallo scorso 19 novembre, inoltre, è aperta ai sensi del citato Dl 133/2014 la consultazione pubblica a tutti i portatori di interesse (tutti i cittadini) che possono presentare osservazioni sulla proposta di regolamento semplicemente compilando un questionario on-line disponibile sul sito istituzionale del MATTM; la consultazione scade il prossimo 19 dicembre 2015.
A cura di: Dott. Marco ABRATE
ALLEGATI
Allegato: Schema di DPR approvato in sede di Consiglio dei Ministri n.89