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 Lun 11 Lug 2016

RESIDUI VEGETALI ESCLUSI DAL REGIME DEI RIFIUTI: A BREVE LA PUBBLICAZIONE DELLA NUOVA NORMA

  ambiente , rifiuti

RESIDUI VEGETALI ESCLUSI DAL REGIME DEI RIFIUTI: A BREVE LA PUBBLICAZIONE DELLA NUOVA NORMA

Il 6 luglio 2016 scorso il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge n. 1328-B, “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale” (cfr. allegato), ora in attesa di pubblicazione (il testo era già stato approvato con modificazioni dalla camera lo scorso 16 febbraio), che contiene importanti novità in materia di rifiuti per il settore agricolo e quello agro-industriale ad esso strettamente connesso.

Il provvedimento, oltre a toccare il tema delle sanzioni nel campo della pesca illegale, allarga il campo dell’esclusione dal regime dei rifiuti ad un numero maggiore di residui vegetali. La norma infatti, una volta entrata in vigore, andrà a modificare l’art. 185 del D.lgs. 152/2006 ed in particolare la sua lettera f), escludendo dalla discipline dei rifiuti residui quali paglia, sfalci e potature da aree verdi, parchi giardini, verde cimiteriale; tali residui avranno il medesimo trattamento anche se originati da attività agricole o agroindustriali (art. 184, comma 2, lettera e) e comma 3, lettera a)).

L’esclusione dalla disciplina dei rifiuti del materiale citato, ma anche di altri residui naturali derivanti dal settore agricolo/forestale non pericolosi, varrà esclusivamente se gli stessi saranno destinati alle cd. normali pratiche agricole e zootecniche o utilizzati in agricoltura/selvicoltura con processi non pregiudizievoli della qualità ambientale o della salute umana, anche al di fuori dei siti di origine e con possibilità di cessione a soggetti terzi.

Tra gli addetti del settore, si segnalano opinioni opposte in merito: i portatori di interesse legati al settore della gestione rifiuti (es. FISE Assoambiente, CIC Consorzio Italiano Compostatori) sono fortemente contrariati, sostenendo la possibilità dell’insorgere di problemi tecnico-economici della questione con potenziali aumenti dei servizi di raccolta e conferimento dei residui interessati e con diminuzione di una importante riscorsa per la trasformazione dei rifiuti organici (es. produzione di compost); dall’altra parte sono schierati, peraltro in modo piuttosto ovvio, gli addetti del settore energetico, che tralasciando aspetti economici di carattere personale, prospettano possibili risparmi per gli amministratori pubblici che si ritroverebbero tra le mani, nel caso ad esempio delle potature del verde urbano, un non rifiuto con un mercato anziché un rifiuto con i relativi costi di smaltimento.





A cura di: Dott. Marco ABRATE



 


ALLEGATI
  Allegato: Disegno di legge n. 1328-B

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